Sommario
Quali sono le conseguenze dei capelli rovinati e sfibrati? C’è il rischio che possano essere un segnale di una calvizie in arrivo? Come fare a evitare danni più gravi?
Facciamo un po’ d’ordine fra le domande e spieghiamo quali sono le cause dei capelli rovinati.
Cosa danneggia i capelli?
Per prima cosa specifichiamo cosa si intende per capello danneggiato: è il tipo di capello che si spezza facilmente, si presenta ruvido, spugnoso, opaco e sfibrato. Quando il capello è sano la cuticola non presenta alterazioni, le squame sono aderenti, il capello risulta lucido alla vista e si riesce a pettinare facilmente.
Fra le cause più comuni dei capelli rovinati, ci sono l’utilizzo scorretto di phon e piastre (quindi ci riferiamo in particolare ai capelli lunghi), l’uso di prodotti cosmetici non adeguati, l’eccessiva esposizione al sole, lo smog e la salsedine.
È opportuno distinguere fra i vari tipi di capelli rovinati, in modo da stabilire come intervenire e migliorare lo stato di salute del cuoio capelluto: il capello ruvido è quello caratterizzato da squame della cuticola sollevate o assenti, sfibrato vuol dire invece che la struttura proteica della cheratina è alterata, perciò è meno protetto dagli agenti esterni.
La tricoptilosi è la parola che indica le doppie punte, si verifica quando quando il capello è secco e arido; la tricoclasia, invece, si riferisce allo spezzarsi traumatico dei capelli, determinata da traumi che comportano un indebolimento del fusto; se il capello è secco e disidratato, la condizione potrebbe essere stata provocata dal phon a temperatura troppo alta, poiché, come abbiamo spiegato qui, i capelli sfibrati possono comportare altri problemi ed essere un segnale che qualcosa non va.
Se si parla di tricoressi nodosa, abbiamo a che fare con un rigonfiamento della cuticola e della corteccia, ed è la più comune fra le anomalie dello stelo del capello.
Questa condizione, inoltre, colpisce la barba, i baffi, le sopracciglia, il pelo ascellare e pubico insieme ai capelli.
Cosa evitare per non rovinare i capelli
Una delle abitudini da controllare per non danneggiare i capelli è quanto e come si lavano e con quali prodotti (qui c’è qualche suggerimento: localhost/quanto-spesso-bisogna-lavare-i-capelli/), poi c’è l’esposizione solare, che talvolta viene sottovalutata.
I raggi UV, infatti, possono causare un indebolimento e una rottura dei legami cheratinici che sono alla base della struttura del capello; in chi soffre di alopecia androgenetica, inoltre, il sole provoca un’elastosi cutanea, con danni ossidativi e microinfiammazioni a livello follicolare.
Riguardo invece lo smog, questo va a depositarsi sulla pelle e sui capelli, che fanno da filtro assorbente; questo accelera l’invecchiamento del capello e può facilitarne la caduta.
È errato pensare di poter risolvere questi problemi con un numero maggiore di lavaggi dei capelli: se sono stressati, i capelli si indeboliscono ancora di più e la situazione potrebbe addirittura aggravarsi.
Si possono recuperare i capelli rovinati?
È importante non perdere tempo quando si hanno i capelli rovinati, perché le soluzioni improvvisate potrebbero accelerare l’indebolimento del cuoio capelluto.
In primo luogo, quindi, riepiloghiamo alcune buone abitudini:
- evitare tinte per capelli aggressive e decolorazioni;
- evitare temperature elevate di phon e piastra;
- usare shampoo delicati che rispettano la cute, ideali per capelli deboli e sfibrati con la tendenza a spezzarsi;
- massaggiare il cuoio capelluto per stimolare il microcircolo sanguigno e nutrire così i follicoli, con l’obiettivo di rigenerare un capello più sano;
- utilizzare solo pettini adeguati a districare e pettinare delicatamente i capelli.
Rivolgendosi a Istituto Helvetico Sanders, è possibile individuare il trattamento più idoneo a ristabilire lo stato di salute ottimale del cuoio capelluto e recuperare i capelli sfibrati o rovinati, rafforzando il fusto e ritrovando una capigliatura folta e sana.
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