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Qual è la correlazione fra la vitamina D e la salute dei capelli?
Questa vitamina influisce sulla salute di numerose parti del corpo, e tra queste ci sono proprio i capelli. Il punto è che le persone che hanno carenza di vitamina D di solito non hanno sintomi, perciò può essere difficile capire come intervenire. Spieghiamo meglio cosa c’è da sapere sulla vitamina D e perché una sua carenza può contribuire alla caduta dei capelli.
La carenza di vitamina D può causare la caduta dei capelli?
Sono stati svolti diversi studi che confermano la correlazione tra carenza di vitamina D e perdita di capelli (come questa ricerca: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20178699/).
La vitamina D stimola la crescita dei follicoli piliferi ed è un nutriente fondamentale che rafforza le difese immunitarie, mantiene le ossa forti e la pelle sana, stimolando la crescita cellulare.
Quando non c’è abbastanza vitamina D nell’organismo, la crescita dei nuovi capelli può essere bloccata, perciò si può verificare un indebolimento e successivamente una caduta.
Secondo molte ricerche, la mancanza di vitamina D può essere tra le cause dell’alopecia areata, la forma di alopecia più diffusa, dopo quella androgenetica.
Altri studi hanno rilevato che nelle donne di età compresa tra i 18 e i 45 anni che hanno sofferto di alopecia o di altri tipi di calvizie, c’erano livelli bassi di vitamina D, una conferma dell’importanza di questo parametro.
Cause della mancanza di vitamina D
Tra le più comuni cause di un livello insufficiente di vitamina D nell’organismo ci sono:
- Bassa esposizione alla luce solare;
- Alimentazione povera di cibi contenenti la vitamina D;
- Celiachia;
- Morbo di Chron.
Altri fattori di rischio di deficit di vitamina D sono il fumo di sigaretta, l’età avanzata e l’obesità.
Rimedi possibili al deficit di vitamina D
Prima di tutto, una maggiore esposizione al sole può giovare, in quanto se si sta esposti ai raggi solari all’aria aperta per almeno 15 minuti (ma è preferibile un lasso di tempo più lungo), si assorbe direttamente la vitamina D.
Per integrare questa vitamina attraverso l’alimentazione, è opportuno inserire nella dieta l’olio di fegato di merluzzo e gli oli di pesce in generale, latte e burro, tuorlo d’uovo, pesce (in particolare salmone, trota, aringa, pesce spada, anguilla, sgombro, tonno, carpa) e funghi porcini.
Inoltre, sono in commercio anche alimenti arricchiti con vitamina D, come latte e yogurt, margarina, latte di soia e cereali per la prima colazione.
Nel caso in cui si adoperino degli specifici integratori alimentari o farmaci per aumentare l’assunzione di vitamina D, occorre fare molta attenzione, perché possono verificarsi effetti collaterali, dannosi soprattutto a carico di reni e cuore, in caso di eccesso di vitamina D.
In ogni caso, bisogna rivolgersi al proprio medico sia per verificare l’eventuale carenza della vitamina, sia per decidere se assumere o no degli integratori.
Per quanto riguarda la salute dei capelli, è stato dimostrato che la carenza di vitamina D comporta anche un aumento del sebo, perciò i capelli diventano più grassi e di conseguenza si lavano più spesso; in questo modo, è più facile che si indeboliscano e che perdano lucentezza, perciò bisogna evitare che si inneschi questo circolo vizioso.
Quando la caduta dei capelli è già in fase avanzata è preferibile intervenire con rimedi studiati su misura, come quelli forniti da Istituto Helvetico Sanders, esperti da oltre 30 anni nel trattamento della calvizie.
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