Sommario
La Finasteride è un farmaco utilizzato per il contrasto all’alopecia androgenetica; la sua caratteristica principale consiste nell’inibire l’attività dell’enzima 5-alfa-reduttasi, in modo da impedire la conversione del testosterone in diidrotestosterone.
Esistono numerosi studi scientifici sulla Finasteride e abbiamo trattato l’argomento anche in altri post (tra cui quello dedicato al Minoxidil), poiché da anni i cosiddetti sides (gli effetti collaterali) di questa formulazione sono oggetto di monitoraggio.
In particolare, qui citiamo la ricerca effettuata dal professore Giovanni Chiracò, la professoressa Sabina Cauci, il dottor Giorgio Mazzon e il professore Carlo Trombetta, frutto della collaborazione tra le università di Trieste e di Udine, e pubblicato sulla rivista Andrology.
Cos’è la Finasteride?
La Finasteride è un principio attivo che fa parte del gruppo di inibitori della testosterone 5-alfa reduttasi, utilizzato come farmaco, inizialmente, per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna e per la prevenzione del cancro alla prostata.
È stato approvato dalla Fda nel 1997 per il trattamento dell’alopecia androgenetica in seguito alla scoperta degli effetti benefici nel contrastare la calvizie.
Ciò che è stato riscontrato nel corso degli anni, tuttavia, è che i risultati di questo farmaco sulla calvizie perdurano solo se se ne mantiene costante nel tempo l’assunzione, infatti l’effetto rebound è molto elevato.(Fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21418145/)
I farmaci principali, basati sul principio attivo della Finasteride sono il Proscar e la Propecia, i quali contengono una concentrazione in dosi non elevate di Finasteride, poiché le quantità maggiori sono necessarie esclusivamente per l’ipertrofia prostatica.
Gli effetti collaterali della Finasteride oggetto di studio
Le conseguenze di un utilizzo costante di questo farmaco possono riguardare la libido e l’apparato genitourinario e, secondo la ricerca italiana citata in precedenza, anche altri aspetti. (fonte: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26763726/).
Nel corso del tempo, sono emersi diversi studi che hanno dato un fondamento scientifico alle testimonianze raccolte da forum e blog nati sull’argomento Finasteride ed effetti collaterali.
I risultati di una pubblicazione scientifica del 2012, del Center for Andrology presso la George Washington University, svolta su un campione di 71 uomini che hanno usato la Finasteride, riportano che si sono manifestati persistenti effetti collaterali sessuali per più di tre mesi.
Era anche emerso, dal confronto con un gruppo di controllo di 29 soggetti, che nella maggior parte di coloro che usavano un farmaco specifico a base di Finasteride, erano frequenti in concomitanza dei sintomi depressivi.
Lo studio: gli effetti collaterali non riguardano solo l’apparato genitourinario
Lo studio italiano del 2016 (il cui titolo completo è “An observational retrospective evaluation of 79 young men with long-term adverse effects after use of finasteride against androgenetic alopecia”) è stato effettuato su un campione di 79 persone di sesso maschile, di un età media di 33 anni, italiani, il cui impiego della finasteride è durato circa 2 anni.
La sintomatologia è stata oggetto di un questionario composto da 100 domande e due ulteriori test basati sulla scala ASEX e AMS (rispettivamente, di valutazione dell’esperienza sessuale e di valutazione dei sintomi).
Attraverso il questionario ASEX è emerso che il 40, 5% dei partecipanti ha dichiarato di avere difficoltà a raggiungere e mantenere l’erezione, mentre il 3,8% non è riuscito a raggiungerla. Al contempo, il 16,5% ha dichiarato di aver avuto difficoltà nel raggiungere l’orgasmo, mentre non è stato raggiunto dal 2,5%. Per quanto riguarda i sintomi, nella maggior parte dei casi i disturbi della sfera sessuale riferiti si accompagnavano anche a mancanza di sensibilità e abbassamento della temperatura peniena (87,3% e 78, 5%) oltre all’ indebolimento del mitto eiaculatorio (82,3%).
I dati più allarmanti non riguardano, però, l’apparato genitourinario: il 75,9% dei soggetti interessati dallo studio ha accusato una riduzione delle emozioni e del piacere di vivere (anedonia), mentre il 72,2% mancanza di concentrazione e infine, il 51,9% perdita del tono e della massa muscolare.
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