La forfora è un’alterazione del ritmo del turnover cellulare che colpisce circa il 50% di uomini e donne (nella maggior parte dei casi tra i 14 e 35 anni): quando le cellule dello strato più superficiale della cute vengono sostituite più velocemente del dovuto e si distaccano prima della completa maturazione dando vita a delle squame che risultano diffuse su tutto il cuoio capelluto.
Generalmente può essere di due tipi:
- Secca, se costituita da piccole squame di colore bianco-argenteo che si staccano facilmente dalla cute. In tal caso la cute risulta poco idratata ma non essendo infiammata causa una desquamazione rapida e continua senza prurito e irritazione cutanea. La forfora secca si manifesta in periodi di forte stress emotivo e, anche se il prurito al cuoio capelluto non è accentuato, il soggetto, è portato a grattarsi.
- Grassa, se le scaglie sono di grandi dimensioni e di colore giallastro. In quest’ultimo caso la forfora è impregnata di sebo, tende a rimanere attaccata al cuoio capelluto e la cute appare oleosa.
Questo fenomeno, a differenza della forfora secca, è molto più complesso in quanto il forte prurito innescato porta il soggetto a grattarsi in maniera così irrefrenabile tanto da rischiare la comparsa di una lacerazione sul cuoio capelluto e, nella peggiore delle ipotesi, anche alla caduta dei capelli.