Sommario
Che cosa si intende con la definizione “anomalie del cuoio capelluto”? Cosa determina le alterazioni del capello e quali sono le più diffuse?
Le anomalie possono essere correlate a una forma di calvizie, perciò bisogna conoscerle e sapere quando preoccuparsi.
Il primo passo è conoscere la struttura del capello, per poi approfondire ogni specifico caso.
Abbiamo preparato un elenco delle principali anomalie del cuoio capelluto, con l’intento di chiarire che, se questo è sano, anche i capelli saranno sani, mentre se si verifica qualche problema al cuoio capelluto, la condizione dei capelli potrebbe risentirne.
Prurito del cuoio capelluto
Il prurito può essere provocato da reazioni della cute a contatto con prodotti chimici presenti cosmetici come shampoo e balsamo, per questo motivo è importante scegliere i prodotti adatti al proprio tipo di cute. Tra le cause ci possono essere anche forfora, follicolite, tigna, pediculosi, seborrea…inoltre il prurito potrebbe essere associato a una sensazione di dolore al cuoio capelluto.
Tricodinia (dolore al cuoio capelluto)
Questo tipo di disturbo è molto comune, sebbene non si conoscano nel dettaglio le cause e quindi non sia prevedibile. Il dolore può provenire da un particolare stato emotivo che innesca una reazione biochimica, attiva a livello follicolare. Questa reazione dà una sensazione di bruciore e dolore alla cute dei capelli.
Tra le cause può esserci anche il bruxismo, in quanto l’ipersollecitazione dei muscoli cranici comporta un’infiammazione cutanea.
Follicolite del cuoio capelluto
Il batterio che provoca la follicolite si chiama Staphiloccocus Aureus, ma in realtà questo vive sul nostro cuoio capelluto, in condizioni normali, senza causare alterazioni. Quando il cuoio capelluto si indebolisce, il batterio può infiammare i follicoli piliferi e causare come conseguenze croste, dolori e brufoli.
Ci sono casi di follicolite lieve, in cui è sufficiente utilizzare degli shampoo delicati ed evitare prodotti aggressivi per la cute, mentre nei casi più gravi c’è il rischio di caduta dei capelli, quindi bisogna intervenire per tempo.
Micosi del cuoio capelluto
Alcune infezioni da funghi o lieviti possono provocare problemi al cuoio capelluto, come desquamazione, prurito, bruciore, perdita di capelli, forfora, arrossamento e brufoli con pus. La micosi, in genere, si riconosce per la comparsa di chiazze prive di capelli sulle quali si formano croste.
Asteatosi (cute secca)
Quando il cuoio capelluto appare screpolato e i capelli sono secchi e disidratati, può trattarsi di asteatosi, un disturbo diffuso dovuto a una forte carenza idro-lipidica che va trattato in modo da ripristinare la condizione corretta del cuoio capelluto.
Pitiriasi (Forfora)
Se la forfora diventa un processo disfunzionale, avviene un aumento di cellule dello strato più superficiale della cute, che vengono sostituite più velocemente del normale.
Così le scaglie si diffondono su tutto il cuoio capelluto e così aumenta la forfora patologica, detta anche pitiriasi.
Ipersecrezione Sebacea (Seborrea)
La seborrea è uno sfogo cutaneo, che può colpire il cuoio capelluto, ma si verifica anche sul petto, attorno all’ombelico e a livello delle pieghe cutanee.
Il sebo in eccesso dilata le pareti del follicolo pilifero e provoca i punti bianchi e successivamente i punti neri; la seborrea ha dei sintomi tipici come come prurito alla testa, dolore alla cute e forfora grassa, inoltre, in alcuni casi può portare alla caduta dei capelli che appaiono indeboliti, grassi e unti.
Per individuare le anomalie presenti nel cuoio capelluto, richiedi un’analisi gratuita presso una delle sedi di Istituto Helvetico Sanders; potrai sapere cosa ha alterato la struttura del capello, quali sono i rischi e le possibili soluzioni da seguire.
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